Il Monumento agli Alunni caduti in Guerra

Un percorso di valorizzazione

 

 

 

La firma del noto scultore Francesco Petroni è visibile nel piccolo riquadro in basso a destra del monumento a lapide, collocato nel loggiato interno al piano nobile dell'edificio scolastico. L’opera presenta una lastra centrale caratterizzata da un bassorilievo raffigurante la Vittoria alata mentre regge un ramo di palma. Ai lati del bassorilievo sul fondo è collocata l'epigrafe dedicatoria, dettata dal Preside Polvani stesso, recante la scritta: “In queste aule appresero la virtù del sacrificio e l’amore della patria” a sinistra, e “Sul campo della gloria fecero olocausto della giovane vita alla grandezza d’Italia” a destra; ai piedi della Vittoria alata si legge “Insegnanti e Alunni posero il 24 maggio1922”;  sul lato superiore, al di sotto della cornice, piccoli riquadri riportano incisi i nomi dei caduti: Bernardi Giuliano, Bertolucci Enrico, Guidotti Paolo, Mati Giuseppe, Salerni Nicola, Zanetti Giuseppe; il tutto incorniciato da un elaborato insieme di motivi decorativi di carattere simbolico quali rami di quercia e di alloro. Ideato da Francesco Petroni, la realizzazione materiale del monumento, oltreché al lavoro del Petroni, è da attribuirsi probabilmente, in base alle carte conservate nel Liceo e come suggeriscono le tracce rimaste della macchinetta per punti presenti con chiarezza fin sulla Vittoria alata, anche allo scultore Umberto Bacci, al cui studio, si è detto, Petroni si appoggiò, e che vi interviene, quindi, assai probabilmente non solamente nel ruolo di ornatista. L'opera, interamente di marmo bianco fornito dalla Società Marmifera Nord-Carrara, è sorretta da sei peducci decorati, e le sono affiancati un braciere e dei lumini (di cui uno pendente) ornati da ghirlande di alloro e di quercia, dallo scudo dei Savoia e dallo stemma della città di Lucca. Lateralmente sono collocati due vasi in marmo con le incisioni "ANNO XIX" e "III LICEALE". Poco sotto la lapide è affissa alla parete una lastra in bronzo posta successivamente (1935-1936) che rinnova la dedica ai compagni caduti; nella stessa compaiono elementi simbolici quali elmo, gladio e rami di quercia e alloro. Ancora oggi è possibile ammirare la lapide, ora ripulita dalla “Ditta di restauro Paolo Cecchettini”, nella sua collocazione originale.